lunedì 9 agosto 2010

IL FUMO FA MALE ALLA SALUTE E QUINDI DIFFIDIAMO DEI VENDITORI DI FUMO!

Premettiamo che non è nostra intenzione entrare in una sterile logica del “botta e risposta”, ma rispondere a un vergognoso comunicato diffuso alla fine dell’incontro al Mi.S.E. crediamo sia un atto dovuto.
Siamo fermamente convinti che il sindacato non si fa con la demagogia o con azioni strumentali. E’ per questo che all’indomani dell’accordo del 17 maggio per il passaggio di 83 lavoratori a tempo indeterminato, abbiamo ricordato con l’onestà intellettuale che ha sempre caratterizzato la nostra azione, sia con un comunicato che durante le successive assemblee, che quell’accordo era comunque un passaggio obbligato per l’azienda in quanto l’art. 16 del CCNL stabilisce la soglia-limite del 13% per la quantità di lavoratori a tempo determinato. Invece, qualcun altro, approfittando della non conoscenza di tale articolo da parte di molti lavoratori, ha pensato bene di vendersi questa firma per raccogliere qualche tessera in più. Ed ecco che oggi viene proposta, come unica risoluzione della vertenza, una strada improbabile e inattuabile giocando, ovviamente, sul destino dei lavoratori e facendo leva sullo stato emozionale delle persone con arringhe pericolosamente cariche di demagogia.
Abbiamo sempre rivendicato l’unità sindacale come un fattore imprescindibile per la difesa dei diritti dei lavoratori, ma qualcuno crede che unità sindacale significhi stare tutti allineati e ben inquadrati sotto certe bandiere. A noi questa visione del sindacato non interessa come non ci interessano i venditori di fumo che giocano sulla pelle dei lavoratori.
Come abbiamo specificato nell’incontro del Mi.S.E., riteniamo che ogni lavoratore ha il sacrosanto diritto di spendere la professionalità dove ritiene opportuno, non sentendosi obbligato a seguire i dettami rigidamente nord-coreani di qualcuno che si ritiene portatore della verità assoluta, né dovendo subire forzature di alcun tipo da parte di un’azienda che ha dimostrato tutta la sua inaffidabilità nel tutelare il futuro occupazionale dei lavoratori. Abbiamo sentito in quell’incontro cose, che se non fosse per il destino lavorativo di 150 persone, farebbero sorridere, ad esempio la possibilità di costituire una newco con passaggi e metodi che evocano copioni già visti.
La nostra organizzazione, senza usare demagogia e atteggiamenti strumentali, si porrà sempre al fianco dei lavoratori, con limpidezza e senza fornire false aspettative, perché non è nostro costume giocare col destino altrui per un proprio squallido tornaconto personale.
Diciamo ai finti leoni e ai tanti venditori di fumo, di tutte le parti e di tutti i colori, che giocare col destino dei lavoratori per un proprio misero tornaconto personale è non solo scorretto ma decisamente immorale.

Roma, 6 agosto 2010
La Segreteria Provinciale Roma
Ugl Telecomunicazioni